Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Editori

Ideafelix. Quando un libro finanzia il futuro

di Alessandra Rotondo notizia del 11 ottobre 2016

«Nel 1998 ho fondato una piccola casa editrice, ero da solo e pubblicavo una rivista che si chiamava "Elliot". Otto anni più tardi, dopo una lunga permanenza all’estero e un periodo da Fazi, quello stesso nome l’ho dato a una nuova casa editrice, che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora – anche se da settembre dello scorso anno non ne faccio più parte – la mia idea di casa editrice». Comincia così il racconto di Felice Di Basilio, che dopo vent’anni dedicati all’editoria «quella tradizionale», con Pierfrancesco Pivato – esperto di web marketing – ha dato vita a Ideafelix, una piattaforma editoriale decisamente particolare.
«Pierfrancesco viene dal mondo della comunicazione – aggiunge Felice – e non ha nessun precedente editoriale: da quel punto di vista la “colpa” è mia. È da un po’ che ragionavo sull’oggetto libro, su cosa stesse diventando e cosa, invece, rappresenti per me, e anche grazie al confronto costante con i miei colleghi e con le professionalità del nostro settore ho deciso di esplorare un’altra direzione».


Quale?

Volevo riportare il libro al centro, renderlo protagonista assoluto di un nuovo tipo di progetto. L’osservazione dell’andamento del mercato negli ultimi anni mi ha deluso, non solo per gli effetti nefasti della crisi, ma anche e soprattutto per la progressiva trasformazione del libro in puro oggetto commerciale che ho potuto constatare. Non credo all’equazione «non si vendono libri uguale non si legge», né penso che il Paese si stia analfabetizzando. Ritengo piuttosto che il pubblico vada cercato in luoghi diversi rispetto a quelli nei quali lo cercavamo in passato. E soprattutto che al libro vada restituita quella missione di oggetto militante che prima aveva nelle nostre vite.
Ho iniziato allora a ragionare guardando alle esperienze internazionali alle quali ho avuto la possibilità di accedere e mi è venuta l’idea di fare del libro un vero e proprio vettore finanziario, una moneta da spendere per sostenere la formazione dei più giovani, da investire nella cultura del futuro.


Così è nata Ideafelix.

Esatto. Ho pensato che la cosa migliore che potessi fare era investire il bagaglio professionale accumulato in una vita dedicata ai libri nella valorizzazione dell’oggetto libro. Dopo aver studiato il funzionamento e le piattaforme di crowdfunding, averne rilevato soprattutto le criticità, e dopo essermi accertato della sostenibilità economica dell’idea, ho creato Ideafelix. Si tratta di una piattaforma editoriale che prevede la pubblicazione di sei romanzi l'anno: il 20% dei ricavi sul prezzo di copertina per ciascun titolo finanzierà altrettanti progetti culturali o laboratori didattici nelle scuole italiane. Il meccanismo è quello del micro-finanziameno collettivo (parliamo di progetti che cercano somme comprese tra i 500 e i 7 mila euro), al quale ognuno può contribuire acquistando una copia.
In questa prima fase ho scelto io i progetti da sostenere. Sia per garantire una perfetta congruenza con la nostra idea, sia perché per il momento Ideafelix deve farsi conoscere e presentarsi al pubblico. Per il prossimo futuro valuteremo e sceglieremo tra le richieste che spero ci arriveranno.
Il claim di Ideafelix, infatti, è «Leggi una storia, realizza un progetto». Quindi, da un lato l’aspetto editoriale, classico, dall’altro la piattaforma di crowdfunding. Tutto sotto il marchio Ideafelix. Il legame è indissolubile?

Lo è quello tra libro e progetto che il libro vuole finanziare. Ogni titolo è associato a un progetto – peraltro senza nessuna contiguità tematica, proprio perché da editore di narrativa ribadisco la mia libertà di pubblicare i romanzi che mi piacciono – e esiste nella forma e nella veste nella quale Ideafelix lo pubblica proprio, e specificamente, per finanziare quel progetto.
Il meccanismo così come l’abbiamo concepito, inoltre, abbatte alcuni dei limiti con i quali i soggetti alla ricerca di un finanziamento devono di solito confrontarsi sulle piattaforme di crowdfunding: la trattenuta di una commissione, la richiesta di un prodotto/servizio in prevendita, la necessità – per essere liquidati – di raggiungere la soglia prefissata. Quello che deve fare chi si rivolge a noi è invece semplice: far comprare sul nostro sito il libro associato al progetto che vuole realizzare. Naturalmente noi non assicuriamo alcun finanziamento, ci impegniamo però appieno per pubblicare un bel libro e per promuoverlo nel migliore dei modi. Il raggiungimento o meno dell’obiettivo dipenderà sempre dal numero di copie che lo specifico titolo venderà.
A non essere indissolubile, invece, è il legame tra i nostri libri e la nostra piattaforma. Per il futuro, infatti, mi piacerebbe che Ideafelix ospitasse anche libri di altri editori, naturalmente sempre associati a un progetto o a un laboratorio da finanziare.
 

I vostri libri si possono acquistare solo online?

Per il momento sì. Ma non c’è nessuna pregiudiziale ideologia dietro questa «scelta». Anzi, spero che al più presto ci saranno librai sufficientemente entusiasti del nostro progetto da voler accogliere i nostri titoli in libreria. Per quanto ci riguarda l’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dal sistema delle rese, che paralizzerebbe con le sue logiche l’intero funzionamento della nostra piattaforma di crowdfunding, almeno in questa fase iniziale. Siamo sicuramente aperti a ragionare sugli sconti, ma almeno per il momento la certezza della vendita è per noi vitale. Saremo pertanto ben lieti di andare in quelle librerie che potranno, sapranno e vorranno capire il nostro progetto e le condizioni che implica.


Mi sembra di capire che Ideafelix lavori anche sulla creazione di un legame emozionale forte con il lettore. Non solo rispetto al progetto che specificamente intende finanziare ma, in generale, all’idea di cooperazione che la piattaforma sottende…

Se accettiamo l’idea che il libro diventi un vettore – oltre che di valore intrinseco – anche finanziario e sociale, alimentiamo un circolo virtuoso che da un lato finanzia la cultura di domani (laboratori nelle scuole, progetti per crescere) dall’altro quella di oggi (la lettura e le sue implicazioni).
Sempre in questa scia s’inserisce la nostra decisione di affiancare ai libri un magazine disponibile sul nostro sito, che presenta contenuti originali di altro profilo da offrire ai lettori per potenziare la relazione con il nostro marchio. Si tratta di racconti brevi, fumetti, illustrazioni, video e fotografie, materiali che per loro natura faticano a trovare spazio tra gli ingranaggi dell’editoria tradizionale. Ma che ci consentono di nutrire quel codice di comunicazione che vogliamo instaurare con il nostro utente, un codice fatto di scambi di valore: un libro per finanziare un progetto, tanti contenuti aperti per ringraziare il lettore e farlo parte del bello che ci piace condividere.
Una cosa che mi rende particolarmente soddisfatto, poi, è il grande risconto che stiamo trovando presso le aziende, che scelgono i nostri libri anche come regalo per i clienti o i dipendenti, acquistandone in blocco molte copie e facendo fare un balzo al contatore del progetto in corso. Mi sembra un buon segno, non solo per il nostro modello di business che evidentemente ne beneficia, ma anche per il valore intrinseco che rivela: è come se l’azienda, scegliendo i nostri titoli, dicesse «ti regalo un libro che è anche e soprattutto frazione di un progetto, piccolo passo verso il raggiungimento di un obiettivo di valore. Che grazie alla lettura io e te condividiamo».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.