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Curiosità

Quando il libro lo trovi dal Gufo

di Antonio Lolli notizia del 20 dicembre 2016

«Prendi un libro, lascia un libro» è il motto con cui è nata l’avventura della Biblioteca del Gufo di Formigine, in provincia di Modena. Una frase ancora presente nella casetta di legno dipinta di rosso, su modello delle little free library americane, da cui tutto è cominciato nel 2013 come reazione a un momento particolarmente difficile.

«Era luglio quando a mio figlio Federico fu diagnosticata la leucemia – racconta Elena Barbieri, l’anima e la prima sostenitrice del progetto. I medici ci dissero fin da subito che le cure sarebbero state molto lunghe e da quel momento abbiamo dovuto ripensare completamente alle nostre vite. Ho allora riaperto il cassetto dei desideri in cui avevo riposto un’idea che mi era venuta già qualche anno prima: portare l’esperienza delle little free library – casette di legno nate negli Stati Uniti nel 2009 come piccole “biblioteche libere di quartiere” destinate allo scambio di libri – anche nel mio paese. Nonostante i dubbi di molti amici e familiari, che lo consideravano un progetto inapplicabile alla nostra realtà, ho deciso di andare avanti per raggiungere il mio obiettivo, anche per reagire a quel momento drammatico. Federico aveva solo sei anni e nel lungo periodo in cui è dovuto restare in casa abbiamo deciso di costruire insieme la prima casetta di legno (che contiene circa 60 volumi). Non avendo abbastanza libri per riempirla, ho fatto un appello su Facebook perché ciascuno dei miei contatti mi regalasse un libro, senza specificare però il motivo della richiesta. A settembre del 2013 abbiamo aperto la prima Biblioteca del Gufo inserendola al posto di una parte della cancellata del nostro giardino, in modo che potesse essere aperta dall’esterno. L’abbiamo chiamata così perché è sempre aperta, anche di notte. Da quel momento non ci siamo più fermati».

Un’esperienza che è cresciuta anno dopo anno grazie alla fiducia delle persone e che ha portato la nascita di sette «succursali» nella zona e la realizzazione di un Magazzino del Gufo, destinato a contenere i 10 mila volumi che oggi costituiscono la dotazione complessiva e che è diventato la sede di eventi e presentazioni.

«Quando ho svelato il perché della richiesta del libro e ho pubblicato le foto della casetta sui social la risposta è stata calorosa e inaspettata – continua Elena Barbieri. Nel periodo di malattia la casetta è stata una finestra sul mondo per Federico e quando finalmente ha iniziato a stare meglio abbiamo deciso di aprire il giardino a presentazioni di libri di scrittori locali e altri eventi. Siamo rimasti particolarmente stupiti dalla grande fiducia delle persone: il concetto iniziale del “prendi un libro, lascia un libro” in realtà non è stato mai rispettato! Le persone prendevano sì un volume, ma ne portavano 20 o 30! Siamo così diventati la casa di tutti i libri orfani che le persone non possono più tenere in casa. Per questo abbiamo sentito l’esigenza di creare alcune succursali – tra cui una nel reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena – fino all’inaugurazione a novembre di quest’anno del Magazzino del Gufo, sempre a Formigine, dove finalmente possono trovare casa tutti i libri che ci vengono donati. Se prima potevamo organizzare eventi solo nel periodo estivo, grazie al Magazzino possiamo realizzarli tutto l’anno».

Tra fine dicembre e gennaio saranno tre le aperture serali del Magazzino, tra cui la serata di domani sera dedicata a un’interpretazione con 15 lettori de La favola di Natale di Giovannino Guareschi.  Il Magazzino però non sarà aperto solo per eventi strettamente legati al mondo del libro. È stata infatti installata una piccola cucina al suo interno e negli ultimi giorni di dicembre sono in programma corsi di cucina per bambini da sette a dodici anni.

«Il Magazzino si presta a diventare un centro di ritrovo per le persone della zona. Se da una parte le casette sono dedicate allo scambio di libri, i volumi presenti nel Magazzino possono essere acquistati a offerta libera. Con i proventi di questa vendita vogliamo raggiungere un nuovo obiettivo: comprare un’altalena per bambini disabili da collocare in un parco a Formigine».

In realtà sono diverse le casette che si sono sviluppate in questi anni nelle città italiane. Ma sono la grande partecipazione delle persone e la tenacia di Elena Barbieri e dei suoi collaboratori nel dare vita ai propri progetti gli elementi che differenziano la Biblioteca del Gufo da tutte le altre.

«Sarebbe bello poter creare succursali della Biblioteca del Gufo in giro per l’Italia – conclude Elena. Qualche giorno fa mi ha chiamato uno scrittore di Roma per avere informazioni su come realizzarne una nella sua città. L’unico ostacolo legato alla realizzazione di queste casette è la possibile occupazione di suolo pubblico: un problema che abbiamo risolto inserendo la prima casetta fisicamente all’interno della nostra proprietà. Potremmo creare una rete di casette tutte con il marchio del Gufo!»

Intanto è arrivata la notizia più bella: finalmente la malattia di Federico è in fase di remissione.

 

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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