L’ultima edizione del
Monitor Preschool Report – lo studio sulle abitudini di consumo dei bambini britannici in età prescolare pubblicato qualche giorno fa dalla società di ricerca specializzata Childwise – mostra
un quadro da manuale. Realizzato sui dati raccolti grazie a un sondaggio rivolto a
2.000 genitori con figli di età compresa tra 0 e 4 anni, lo studio mostra che i piccoli britannici sono sempre più a loro agio con tablet e app, sono invece meno attratti dai telefoni cellulari (l’utilizzo è sceso dal 50% dello scorso anno al 33% attuale), si rivolgono a Youtube per i contenuti
on demand e a Netflix per quelli in abbonamento.
Un’altra sezione di questa ricerca ha poi esaminato quanto i genitori spendono per i loro bambini in età prescolare, concentrandosi su 9 differenti categorie di consumo (vestiti, calzature, gite, attività organizzate, app, giochi, DVD / Blu-ray, libri e riviste) e valutando l’incidenza del genere su ciascuna voce di spesa.
Per quanto riguarda i libri, in particolare, la ricerca rivela che la spesa mensile sostenuta dai genitori per l’acquisto di libri per i figli maschi è di 6 sterline. Il 25% in meno del budget destinato (per la medesima categoria di consumo) alle figlie femmine, che si aggira attorno alle 8 sterline al mese.
Jenny Ehren, research manager di Childwise, ha precisato che – nonostante questa «disparità di trattamento» – un numero uguale di bambini e bambine, alla domanda su quale fosse il bene più prezioso in loro possesso, ha risposto con il titolo di un libro.
Le differenze di budget determinate dal genere nell’acquisto di libri per bambini che ancora non vanno a scuola, manifestano in embrione comportamenti destinati a diventare più consistenti col tempo: una volta raggiunta l’età scolare, infatti, i ragazzini tra i 5 e i 10 anni leggeranno significativamente meno rispetto alle loro coetanee. «Soprattutto per quanto riguarda le letture fatte per piacere e non per dovere», precisa ancora Jenny Ehren.
Una tendenza, quella che vede le donne come lettrici più convinte degli uomini, che trova conferma anche nei dati del Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016 di Aie – di prossima pubblicazione –, dove il totale della popolazione che legge si divide tra il 35% di uomini e il 48,8% di donne.
La spesa media mensile sostenuta dai genitori di figlie di sesso femminile, comunque, è più elevata sia in generale (117 sterline contro le 101 destinate ai maschietti), sia nella maggior parte delle categorie considerate.
Dalla ricerca emergono sostanziali differenze anche rispetto alle tipologie di giochi che i bambini ricevono dai genitori: differenze che ricalcano, purtroppo, logori stereotipi di genere.
Che si tratti dell’approccio alla lettura o di protocolli comportamentali gender-oriented, è importante considerare che le esperienze vissute nei primissimi anni di vita sono determinanti. Vale la pena, da genitori, riflettere bene sugli acquisti per i più piccoli.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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