Il mercato dell’audiolibro in Italia,
come abbiamo potuto vedere, è ancora una piccola nicchia del mercato editoriale; ma ci sono Paesi che in questo momento stanno vivendo una vera e propria rivoluzione nella fruizione dei contenuti, che passa in parte anche attraverso
l’ascolto delle proprie letture.
È quanto è stato recentemente presentato non solo dai molti dati di mercato, ma anche dalle conferenze sul tema organizzate durante
la FutureBook Conference, uno dei maggiori appuntamenti anglofoni (e più specificamente anglosassoni) relativi all’innovazione editoriale. Con una serie di eventi, facenti parte della
serie Audiobook Revolution, si è voluto mettere al centro dell’attenzione un formato che, per i lettori anglofoni, sta ormai diventando un’alternativa (o un accompagnamento) al cartaceo sempre più attraente.
La prova? Gli audiolibri sono il segmento del mercato dei contenuti digitali che cresce più velocemente per gli editori di varia inglesi, con un valore vicino ai
100 milioni di sterline (ovvero 125 milioni di dollari) all’anno (dati di
The Bookseller presentati durante FutureBook), e una crescita del numero degli audiolibri scaricati del
29% dal 2014 al 2015.
E dall’altra parte dell’Atlantico i risultati non sono da meno: l’
Audio Publishers Association (attiva fin dal 1987), nella persona della Direttrice Esecutiva Michele Cobb, ha presentato durante la conferenza i dati relativi al mercato statunitense, che confermano l’andamento positivo del settore. Le stime infatti parlano di vendite per
1,77 miliardi di dollari, con un aumento a valore del
20,7% rispetto al 2014 e a “volume” del
24,1%. Anche i membri dell’APA confermano questo andamento: gli editori che fanno parte dell’associazione hanno riportato crescite del 20% circa per il biennio passato.
Le ragioni dietro a questa popolarità vengono da molti riassunti nella semplicità del download o dello streaming dei contenuti digitali (tant’è che la vendita su supporto fisico rappresenta solo un quinto del mercato negli Usa); ma senz’altro anche l’ampiezza del catalogo ha la sua importanza. Nel momento in cui un lettore interessato può contare su più di 35 mila audiolibri (dati APA per gli Stati Uniti), è molto più facile andare incontro ai suoi gusti. E il successo presso i lettori sta portando le case editrici non solo a produrre più audiolibri, ma anche a renderli disponibili in contemporanea al cartaceo; senza contare la nascita di piattaforme che mettono in contatto autori indipendenti e professionisti del settore, in quella che è a tutti gli effetti un’ulteriore forma di autopubblicazione possibile. Quest’ampia disponibilità è senz’altro un punto su cui si potrebbe riflettere per comprendere meglio la situazione di questo formato nel nostro Paese (dove il catalogo di audiolibri disponibili è di soli 2400 titoli).
Eppure, pur in una situazione così rosea, non sono mancati commenti sui punti migliorabili. Durante la conferenza,
Laurence Howell, senior director di Audible UK (che pure ha in catalogo più di 250 mila titoli) si è espresso chiaramente dicendo che c’è «ancora molta strada da fare» per riuscire a rispondere alle richieste dei clienti in maniera appropriata. «
La domanda supera ancora l’offerta e ci sono migliaia di titoli che non vengono convertiti anche in formato audio. […] Alcuni generi sono molto poco rappresentati». E questo non è solo a causa delle politiche delle case editrici, ma anche degli autori e dei loro agenti: «gli agenti letterari e gli autori ora sono più consapevoli del formato audio, ma dobbiamo ancora fare un po’ di strada per produrre i contenuti innovativi e la quantità di titoli che i clienti si aspettano».
E a proposito di clienti, durante FutureBook si è parlato anche del
profilo dei lettori di audiolibri (britannici, ovviamente). Sempre Howell ha affermato che su Audible i lettori più voraci sono i
giovani professionisti e gli
studenti (ovvero la fascia
18-34, sia uomini che donne – pur concentrandosi su generi diversi, come si può vedere dalla tabella); inoltre, interrogati sulle loro abitudini di lettura,
il 45% dei clienti Audible hanno affermato di aver aumentato il consumo annuale di audiolibri, e il 39% ha detto di aver aumentato anche il numero di libri letti in formato cartaceo e digitale. I generi più amati in Gran Bretagna sono
i gialli, i thriller e i libri d’avventura.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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