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Librerie

Disney lancia il proprio subscription service: a novembre parte DisneyLife in Uk

di C. Pelizzoli notizia del 26 ottobre 2015

Parlare di servizi in streaming vuol dire porsi di fronte a un settore piuttosto altalenante. Da un lato ci sono i picchi raggiunti da Netflix (sbarcato da poco anche nel nostro Paese), che si è ormai imposto come concorrente imprescindibile per quanto riguarda il settore video; dall’altro ci sono i casi come Oyster, che ha da poco annunciato la chiusura, lasciando solo Scribd e Kindle Unlimited a dividersi la scena dell’e-book subscription. 
L’impressione generale, comunque, è che per il momento a essere più raro sia il caso di successo: tuttavia, questo non sta frenando altre realtà dall’esplorare questo campo, innegabilmente pieno di potenzialità. L’ultimo «attore» entrato in scena è un pezzo da novanta: Disney, infatti, ha deciso di lanciare sul mercato britannico DisneyLife, un’app con cui fornire in streaming – attraverso la sottoscrizione di un pagamento mensile – ogni tipo di contenuto multimediale, in particolare film e libri. Il tentativo è quello di approcciarsi alla «app experience», fluida e non lineare, in contrasto con la tradizionale trasmissione di contenuti lineare – sempre meno amata, soprattutto dalle nuove generazioni (ovvero il target dell’azienda) – tipica della televisione. Inoltre, come sottolinea anche l’amministratore delegato Bob Iger, questo permette di «raggiungere i consumatori direttamente e non attraverso intermediari»: in parole povere, maggiori guadagni.
I contenuti presenti saranno disponibili per 9,99 sterline (circa 14 euro) al mese, a partire da questo novembre, e saranno fruibili sia on line che off line e in diverse lingue; comprenderanno i prodotti Pixar, ma non quelli sotto l’etichetta Marvel o Lucasfilm (quindi niente supereroi né Jedi per chi deciderà di abbonarsi). Tuttavia, Iger non esclude la possibilità che, in caso di successo, si possa pensare di sviluppare delle piattaforme apposite anche per questi brand. Al momento però l’attenzione è ovviamente concentrata sul lancio imminente, anche se non si nasconde la speranza di potersi espandere presto anche in altri Stati (ma non negli Usa, almeno per ora, poiché gli accordi e i contratti con i canali via cavo e satellitari statunitensi potrebbero causare problemi nella distribuzione dei contenuti).
Riflettendo in particolar modo sui contenuti visivi, non stupisce questo investimento della Disney: secondo gli ultimi studi, molti spettatori – quando è presente la possibilità di iscriversi a un abbonamento di contenuti on demand – preferiscono disdire gli abbonamenti ai canali a pagamento (o ridurli drasticamente), e in alcuni casi si registra l’abbandono della tv generalista tout court per affidarsi direttamente ai contenuti digitali.
Ma per quanto riguarda i libri e la lettura?
L’iniziativa Disney potrebbe darci qualche dato interessante sulla fruizione dei libri e degli albi attraverso l’app, con cui implementare quelli forniti dalle aziende che si sono dedicate esclusivamente allo streaming librario; tuttavia, essendo Disney la più grande media company al mondo e, in quanto tale, un unicum, è difficile dire se questa nuova iniziativa possa dare dei dati generali sul futuro del settore. Si può ipotizzare che molti – con l’obiettivo di sfruttare questo servizio per l’intrattenimento dei più piccoli – potrebbero così entrare in contatto con il concetto di fruizione on demand anche per i libri; ma è un’ipotesi astratta, soprattutto per quanto riguarda l’Italia, dove un servizio privato di questo genere non esiste e ciò che più vi si avvicina è MLOL, il servizio di prestito bibliotecario on line (che di recente ha lanciato, forse proprio per influsso di queste nuove realtà, il servizio premium MLOL Plus).

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