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Lettura

Quando la storia della buonanotte viaggia con Uber

di Alessandra Rotondo notizia del 5 marzo 2019

Il tema della promozione della lettura tra i giovanissimi è, a ragion veduta, percepito come cruciale per il nostro settore. Educare (appassionare, entusiasmare) i bambini alla lettura significa crescere i lettori di domani: il nostro pubblico, il nostro target. Ma anche cittadini, persone, che immaginiamo più accorte e curiose, meglio capaci d’interpretare la realtà e di confrontarsi con la complessità. Obiettivi non di poco conto, insomma.

Se, in Italia, un approccio più organico a quella che si configura come una vera e propria esigenza (considerati anche i poco rassicuranti indici di penetrazione della lettura con i quali ci troviamo sistematicamente a dover fare i conti) ha trovato espressione, negli ultimi anni, nell’iniziativa #Ioleggoperché, l’Inghilterra rimane comunque l’esempio da seguire.

Soprattutto grazie alla lungimiranza di un governo che – tra il 2011 e il 2015 – ha investito 1 miliardo e 400 milioni di sterline per incoraggiare i suoi cittadini a leggere. E se il National Year of Reading, con la prima edizione nel 1998, e Wikiredia – l’enciclopedia della promozione della lettura – sono iniziative efficaci quanto note, non mancano azioni «minori»: non tanto per impatto, quanto piuttosto per budget, durata, consistenza dei soggetti coinvolti e specificità dei segmenti cui si rivolgono.

Proprio ieri ha preso avvio la parte pilota di un progetto di «biblioteche mobili» frutto della collaborazione tra il National Literacy Trust – un ente indipendente votato alla diffusione degli strumenti di alfabetizzazione tra i bambini in condizione di svantaggio socioeconomico, le loro famiglie e le comunità di appartenenza – e il servizio di trasporto automobilistico Uber.




L’iniziativa prende le mosse dagli esiti di un sondaggio condotto dalla stessa azienda californiana, che rivela come il 43% dei genitori britannici dichiari di non riuscire a leggere una storia della buonanotte ai propri figli a causa degli orari di lavoro. Un genitore su cinque (20%) afferma di non essere mai in grado di farlo, percentuale che sale al 31% restringendo l’osservazione alla sola capitale.

In questa prima fase, circa mille libri verranno distribuiti sulle vetture in servizio a Londra e Manchester. Ai conducenti che vorranno aderire verrà messo a disposizione un cestino con alcuni titoli (la selezione è a cura di Puffin, il marchio di Penguin dedicato ai bambini e agli adolescenti), dei segnalibri e degli opuscoli informativi sul progetto. Ai genitori che usufruiranno di una corsa la possibilità di scegliere un libro da portare a casa, pronto per essere letto ai propri bambini.

«Incoraggiando l'amore per la lettura i genitori possono aiutare i loro figli a sviluppare le competenze linguistiche e di alfabetizzazione di cui hanno bisogno per riuscire a scuola e in tutte le aree della loro vita» ha dichiarato il direttore di National Literacy Trust Jonathan Douglas. «Nel contesto di vite familiari sempre più dense, la ricerca dimostra che dedicare anche solo 10 minuti al giorno alla lettura ad alta voce per i propri figli può fare la differenza. Per questo siamo lieti di sostenere la campagna di Uber e speriamo che riesca nell’intento di portare più storie nelle case dove abitano bambini».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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