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Libertà d'espressione

Iran: se gli e-book aiutano ad aggirare la censura

di A. Lolli notizia del 19 maggio 2015

Quando le parole fanno ancora paura. Parole come bacio, vino o danza possono ancora essere considerate oscene, inappropriate o politicamente scorrette. È quello che ancora oggi può succedere nell'Iran di Ali Khamenei.
L’Iran infatti è uno dei dieci Paesi in cui le maglie della censura sono più strette, insieme all’Arabia Saudita, all’Azerbaigian e alla Cina. Ogni libro pubblicato nel Paese, infatti, è sottoposto a un rigido controllo da parte del Ministero della cultura islamica, che si affida a censori anonimi per analizzare tutti i libri alla ricerca di termini ritenuti sconvenienti per la morale islamica.
Uno spiraglio, però, sembra si stia aprendo, grazie allo sviluppo del digitale e alle nuove possibilità del Web. Molti scrittori, infatti, riescono a pubblicare i propri lavori, scampando alla valutazione – così viene chiamata l’attività dei censori iraniani – utilizzando le opportunità di Internet.
La casa editrice on line Nogaam, per esempio, aiuta gli autori a pubblicare i propri lavori in e-book, che possono essere scaricati da Google Books o dal sito dell’editore.
Azadeh Iravani, l’editor di Nogaam, ha dichiarato in una recente intervista a«Guardian» che dal 2013 sono stati pubblicati 25 titoli, a firma di autori iraniani che non avrebbero avuto alcuna altra possibilità di far stampare il proprio lavoro, a causa del potere della censura. È il caso di Payam Feili, gay dichiarato, che grazie a questa casa editrice è riuscito a far pubblicare, mediante il crowdfunding, la sua raccolta di poesie. 
Un altro caso significativo è quello di Seyedmostafa Raziei, un giovane scrittore e traduttore che viene generalmente pubblicato e stampato senza problemi, ma che ha reso disponibili nove titoli in formato e-book, quattro dei quali riguardanti traduzioni di poesie di Charles Bukowski che non avrebbero ricevuto il permesso di pubblicazione da parte del Ministero.
Mahmoud Dowlatabadi, il più conosciuto e apprezzato scrittore iraniano vivente, ha affermato che le restrizioni alla libertà di stampa si sono un po’ allentate da quando Hassan Rouhani è diventato presidente, ma la censura esiste ancora. 
Le autorità iraniane si sono comunque rese conto del possibile effetto dirompente delle nuove tecnologie nell’arginare le maglie della censura. La televisione di Stato sta così promuovendo una campagna in difesa dei metodi tradizionali di stampa e pubblicazione dei libri, etichettando e-book e prodotti digitali come una minaccia all’ordine che deve essere presa seriamente in considerazione. 

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