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Fiere e saloni

Il festival di Angoulême ripensa al Grand Prix dopo le accuse di sessismo

di Camilla Pelizzoli notizia del 7 gennaio 2016

Il mondo del fumetto raggiunge sempre più spesso gli onori della cronaca; purtroppo capita, però, che i media se ne debbano occupare per ragioni affatto piacevoli. È il caso della polemica in corso riguardo al Festival di Angoulême, al suo Grand Prix e alla lista di nominati.
Un po’ di contesto: il Grand Prix è uno dei premi più prestigiosi a livello internazionale e si propone di premiare l’intera carriera dei vincitori, consacrando le personalità più influenti della nona arte. La selezione dei nomi viene fatta dallo staff del festival, ma il premio viene poi assegnato secondo i voti di tutti i fumettisti presenti ad Angoulême.
Un premio dalle ripercussioni importanti; proprio per questo le scelte compiute nello stilare la lista dei «papabili» per il 2016 hanno fatto scalpore. Su trenta nominati, infatti, non c’è nemmeno una donna. Il Collectif des créatrices de bande dessinée contre le sexisme, tra i cui membri spicca Florence Cestac (unica donna ad aver mai vinto, per ora, il Grand Prix), ha subito sottolineato il paradosso di una lista che pare escludere che ci sia stata una donna con una carriera di valore nel fumetto. Se è vero che è stato un mondo in prevalenza maschile per molto tempo, è anche vero che le autrici hanno saputo prendersi via via nuovi spazi e produrre opere importanti per lo sviluppo di questo linguaggio, in particolare negli ultimi vent’anni (un periodo più che discreto per definire una carriera, e lo conferma indirettamente anche il Grand Prix, avendo nominato in passato autori uomini in attività per un lasso di tempo simile).
A partire da questa protesta, sei degli autori in lizza – tra cui Riad Sattouf, che ha dato il via all’iniziativahanno deciso di rifiutare la candidatura a meno di un riconoscimento da parte di Angoulême del contributo delle fumettiste; l’amministrazione del festival, dopo le prime dichiarazioni in cui annunciava di non voler ampliare la lista, ha poi ritrattato e ha ufficializzato l’aggiunta di nuovi autrici alla lista originale, e sta ora aggiornando l’intero metodo di votazione, per arrivare alla «democratizzazione» – per usare le parole del comunicato – del processo di voto, a quanto pare fin da questa edizione.
Non mancheranno le polemiche contrarie e la retorica sul «buonismo imperante»; a queste ha già risposto Matteo Stefanelli, direttore del magazine on line Fumettologica, che scrive: «Inserire in una lista di candidati le grandi eccellenze femminili della Storia, non è solo un dovere della memoria e un’assunzione di responsabilità rispetto alla loro sottovalutazione passata, ma una motivazione a sviluppare un mercato editoriale che del loro contributo ha sempre più bisogno».

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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