Il
mercato del libro indiano è il sesto più grande del mondo e si caratterizza per una morfologia interna molto disomogenea. Non è un dettaglio che le
percentuali di alfabetizzazione tra la popolazione siano cresciute così tanto negli ultimi anni: passando dal 65% del 2001 al 75% del 2011 e facendo pronosticare il raggiungimento del 90% entro il 2020. Fenomeno che ha ampliato il bacino dei lettori potenziali e ha segmentato fortemente il pubblico, favorendo l’emersione di
esigenze nuove e specifiche.
L’espansione del target potenziale e la crescente diffusione dei dispositivi mobili hanno fatto sì che in India si sviluppasse una certa
domanda di prodotti editoriali digitali molto economici, da fruire essenzialmente in mobilità. Un paio d’anni fa
parlavamo di Juggernaut, la start up fondata da Chiki Sarkar – ex editor in chief della divisione indiana di Penguin Random House – e Durga Ragunath, che consente la lettura tramite feed di un ricco assortimento di gialli e rosa di
20-30 mila parole, per meno di
5 dollari al mese.
In seguito
anche Google ha manifestato il suo interesse per questo segmento, affacciandosi sul mercato degli
e-book «snack-sized» con una selezione di titoli sul suo store indiano. I libricini – dalle 10 alle 15 pagine – vengono venduti a un costo che oscilla tra le 5 e le 15 rupie (8-25 centesimi di dollaro): biografie «non autorizzate» di star di Bollywood, titoli adatti ai più piccoli, una corposa serie dedicata alla mitologia indiana del noto fisico Devdutt Pattanaik e molti racconti di autori locali.
La maggior parte dell’offerta è in hindi, ma non mancano titoli in inglese.
Muovendosi chiaramente in questa direzione, pochi giorni fa Penguin Random House India ha annunciato il lancio di Penguin Petit, un imprint esclusivamente digitale dedicato alle short story. Si tratta di una selezione di titoli – per il momento scelti dal catalogo dell’editore, ma non mancheranno uscite nuove selezionate proprio per il progetto – caratterizzati dalla comune lunghezza (anzi, brevità): circa 50 pagine ciascuno. Concepito per facilitare la lettura attraverso i dispositivi digitali, l’imprint coprirà con i suoi e-book un ampio spettro tematico. Dalla narrativa alla saggistica, dalla letteratura per bambini alla mitologia, dalla self-help, alla storia, all’attualità.
«Con Penguin Petit, Penguin Random House India fa un'incursione nel mondo della lettura breve e accessibile» ha dichiarato Rukun Kaul, vicepresidente associato della sezione digitale del marchio. «Un progetto pensato per un'India sempre più mobile, che vorrebbe poter essere in grado di leggere ovunque e in qualsiasi momento. Da qui l’esigenza di titoli facilmente scaricabili, di un'ampia gamma di contenuti e di prezzi accessibili. Speriamo che Penguin Petit attiri moltissimi lettori».
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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