Se Favij è arrivato a 85 mila copie vendute soltanto nel 2016 (anno di uscita del primo libro), anche le web star meno famose hanno in media collezionato numeri attorno alle 20 mila copie annue. Questi numeri sono sicuramente resi possibili dal sistema costruito attorno alle presentazioni, in cui a volte il libro diventa prima uno strumento necessario a incontrare di persona il proprio idolo e dopo un «feticcio» autografato da portarsi a casa come ricordo.
Eppure è in corso un processo di trasformazione (e di calo) per YouTube. Se è vero che è stato il protagonista dei pomeriggi di larga fetta degli adolescenti (perlomeno degli ultimi dieci anni), è anche vero che gli utenti stanno crescendo e con loro le web star, a volte incapaci di parlare a pubblici molto più piccoli e con diversi orizzonti.
Il successo di Musical.ly
Ma non solo: si sta trasformando proprio la percezione tra i giovani del mezzo, di YouTube. Il social viene avvertito come troppo statico, incapace di stare al passo coi tempi e con le esigenze degli adolescenti di oggi, come quella di un contatto più diretto coi propri idoli. Sicuramente su quest’onda altri social hanno avuto il loro momento di fortuna: si pensi a Snapchat, le cui dirette e stories hanno più spinto gli altri social a innovarsi (Facebook, ma soprattutto Instagram).
Ma ancora più in concorrenza con YouTube si è posto fin dalla sua apparizione Musical.ly, un’app dove è possibile caricare brevi video di 15 secondi in cui si canta in playback e si «balla» imitando le proprie popstar preferite. La piattaforma ha iniziato la propria ascesa a partire dalla primavera 2017, proprio quando (non a caso) YouTube ha cambiato le sue policy. Meno di un anno, in cui però è riuscita a raggiungere un pubblico 4 milioni di adolescenti solo in Italia.
La più seguita è Elisa Maino, 15 anni e 3 milioni di follower. È stata già contattata da Kiko e Warner Music come testimonial e promoter, ma anche da Rizzoli per cui è uscito un libro, #Ops. Ma non è certo un caso isolato, e i muser sono sempre più presenti nelle librerie: Iris Ferrari ha da poco pubblicato Una di voi per Mondadori con prefazione (neanche a dirlo) di Francesco Sole; Jenny De Nucci, in uscita questo mese per Fabbri con Aiuto cosa ci faccio negli anni ’60?; Luciano Spinelli con Il mio diario nelle vostre mani sempre per Fabbri. E quando non hanno pubblicato loro, esistono comunque numerose fanfiction scritte da fan tramite Wattpad: basta digitare il nome di Marco Cellucci, un tra i muser più seguiti, per ritrovarsi di fronte a 331 storie.
Wattpad. Alcune fanfiction costruite attorno al muser.
Interessante vedere come questi adolescenti si muovano con abilità nel mondo social, cercando di essere presenti anche su YouTube (dove contano comunque molti meno iscritti, anche se sempre migliaia) e su Instagram, anche allo scopo di farsi conoscere e apprezzare al di fuori della sola Musical.ly, che potrebbe rivelarsi un fenomeno superabile.
Il libro è un altro strumento utile in questa operazione: sono soprattutto biografie, raccolte di risposte sulla propria vita privata, storie con un taglio sempre molto biografico. Ma sta cambiando qualcosa: gli youtuber si stanno sempre più indirizzando verso libri che cercano di andare oltre alla propria vita personale, azzardandosi a provare qualche forma di romanzo. Emblematico è il caso di Favij, che quest’anno ha pubblicato un thriller, The cage, e lo ha fatto col suo vero nome, Lorenzo Ostuni. Molte altre web star crescendo hanno cercato il più possibile di uscire dal solo orizzonte offerto dai social: Willwoosh ha lavorato per la tv e per la radio, Cane Secco è diventato video maker di professione con una propria società di produzione.
Probabilmente possiamo prevedere uno sviluppo simile anche nella tipologia di libri di queste celebrità del web, che sembrano tutte arrivare a un punto di rottura in cui l’immagine social inizia a stare stretta. Chissà che crescendo (e con loro i loro fan) le biografie molto colorate e pop non diventino tentativi di narrazione di più ampio respiro.
Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.
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