«Quanto le devo per il caffè?» «Una poesia!»
Un dialogo da commedia surrealista? Forse, per la maggior parte dell’anno: ma il 21 marzo sarà la Giornata Mondiale della Poesia e in molti bar e caffetterie del mondo questa sarà una situazione piuttosto comune. La torrefazione Julius Meinl, storico produttore austriaco di caffè, ha infatti lanciato l’iniziativa Pay with a Poem: dopo alcune iniziative singole a Bucarest, nel 2013, e dopo la prima edizione internazionale del 2015, l’evento riprenderà vita nel 2016 in più di mille caffetterie, coinvolgendo così più di trenta paesi sparsi per quattro continenti, e potrà contare sulla collaborazione di Robert Montgomery, artista contemporaneo particolarmente attivo il cui obiettivo dichiarato è la democratizzazione della poesia, attraverso media digitali oppure installazioni pubbliche d’effetto (come, ad esempio, poesie che vanno letteralmente «a fuoco»). Montgomery, che è l’ambasciatore ufficiale del brand per quest’anno, è ovviamente entusiasta riguardo all’iniziativa: «Amo come Pay with a Poem fornisca un piccolo spazio di libertà, in cui il denaro è sostituito dalla poesia. Invece di usare una banconota o una carta di credito le persone possono trasferire valore alla poesia, e usarla come forma alternativa di pagamento». E alla Julius Meinl sembrano condividere questo approccio e l’attenzione alla poesia, che fa parte della loro immagine pubblica in maniera importante, per cui celebrano l’ispirazione e la linfa poetica che venano il quotidiano – magari coadiuvate da una tazza di tè o caffè.
Anche in Italia (fra i mercati più importanti della torrefazione) si potrà partecipare all’iniziativa: i locali partecipanti sono svariate decine, sparsi per tutto il Paese. E per chi vorrà condividere questa esperienza, o non potrà partecipare di persona, l’evento continuerà anche sulle piattaforme social, grazie agli hashtag #PayWithAPoem e #PoetryForChange.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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