La consolidata alleanza tra studi di produzione cinematografica e mondo dei fumetti ha un caso in più su cui contare. È recente, infatti, la notizia dell’acquisizione da parte di Netflix di Millarworld, l’etichetta creata nel 2003 dallo scrittore scozzese Mark Millar per pubblicare serie a fumetti creator-owned: sue opere di cui detiene i diritti.
L’acquisizione,
la prima nella storia dell’azienda distributrice di contenuti d’intrattenimento via internet, punta a garantire a Netflix un bacino di trame, narrazioni e personaggi da poter adattare nelle sue produzioni originali,
siano esse serie o film.
Mark Millar, d’altronde, è
uno dei più apprezzati autori degli ultimi decenni: in passato ha lavorato per Marvel e Dc Comics, scrivendo per esempio
Old Man Logan (da cui è stato tratto l’ultimo film su Wolverine) e
Ultimates, che ha ispirato i film degli Avengers. Come autore indipendente ha poi dato vita a
franchise acclamate, spesso già diventate film (com
Kingsman,
Wanted o
Kick-Ass). E la Millarworld è la
terza realtà più grande nel mondo dei comics americani.
In un comunicato stampa diffuso qualche settimana fa dalla
company statunitense, il responsabile dei contenuti di Netflix
Ted Sarandos ha dichiarato che «Mark [Millar] è quanto di più vicino possibile a
un moderno Stan Lee» il celeberrimo presidente e direttore editoriale della Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato moltissime storie. «Non vediamo l’ora di indirizzare il potere creativo di Millarworld verso Netflix e di iniziare
una nuova era di narrazione globale».
Il comunicato, invece, non chiarisce quale sarà il destino dei franchise già avviati dall’autore o dei fumetti già in corso di sviluppo altrove. Ma la prolifica produzione di Millar e la fame di contenuti di Netflix lasciano presagire che l’acquisizione avrà conseguenze importanti. Se fino a oggi Netflix ha investito molto per poter proporre ai propri abbonati i prodotti Marvel, ora è forse indirizzata a costruire da sé la sua Marvel.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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