Nel giugno di due anni fa aveva avuto un ampio risalto mediatico la realizzazione del Partenone di libri, l’installazione dell’artista argentina Marta Minujín costituita da 70 mila libri scelti tra quelli proibiti o censurati nel corso dei secoli. L’opera, che riproduceva in scala 1:1 il tempio simbolo di Atene, era diventata in poco tempo un monito per ricordare l’importanza della libertà di espressione e di edizione. Simbolico era stato anche il luogo scelto per l’opera: la Friedrichsplatz della città tedesca di Kassel, dove avvenne uno dei più noti roghi di libri del periodo nazista.
L’opera, creata per la rassegna di arte contemporanea documenta e smontata a settembre dello stesso anno, è diventata il punto di partenza di un nuovo progetto, presentato nelle scorse settimane e curato dalla stessa squadra di studiosi che aveva stilato la lista dei libri: i professori Florian Gasser della University of British Columbia e Nikola Roßbach dell’Università di Kassel, insieme a un gruppo di studenti. Die Kasseler Liste – questo il nome del progetto – è un database che raccoglie oltre 125 mila libri che, nel corso della storia, sono stati oggetto di censura da parte di governi, istituzioni civili o religiose in tutti e cinque i continenti. A partire dai titoli contenuti nell’Indice dei libri proibiti creato nel 1559 da papa Paolo IV, passando per i libri vietati dal Terzo Reich, fino ad arrivare ai casi più recenti, come i libri censurati in alcune biblioteche scolastiche statunitensi.
«Se 125 mila titoli possono sembrare tanti – ha commentato Florian Gasser – in realtà rappresentano solo una parte dei libri che sono stati censurati nella storia. Il fatto che sia una lista incompleta è un ulteriore messaggio per sottolineare l’importanza dello sviluppo di una coscienza civile sul tema che consenta di far emergere i casi di censura nel mondo». Un esempio su tutti è quello della Cina, dove molti titoli di dissidenti cinesi hanno iniziato a essere conosciuti da un pubblico internazionale proprio quando i loro autori hanno subito fenomeni di censura, trasformati spesso in veri e propri episodi di violenza. Nonostante questo elenco riguardi soltanto gli autori e i titoli, è importante ricordare come le azioni di censura vadano a colpire spesso anche editori, librai e giornalisti. Basti pensare per esempio al caso di Gui Minhai, l’editore e libraio di Hong Kong rapito dalla polizia cinese nell’ottobre 2015 e detenuto in Cina per oltre due anni senza possibilità di contatto da parte della famiglia, delle autorità consolari (è cittadino svedese), né di assistenza legale.
Ma le forme di censura della libertà di espressione possono avere diverse sfaccettature e sono molti i Paesi in cui recentemente sono stati attuati azioni di repressione del dissenso, dalla Cina alla Turchia dall’Ungheria all’Egitto.
E viene proprio dall'Egitto uno degli ultimi casi balzato agli onori della cronaca: l’editore Khaled Lutfi, in prigione da febbraio con l’accusa di aver divulgato segreti militari per aver tradotto il libro The Angel: The Egyptian Spy Who Saved Israel, di Uri Bar-Joseph. Una condizione che ha portato la comunità internazionale a premiare Lutfi con il Prix Voltaire, il premio promosso dall’International Publishers Association come riconoscimento e sostegno concreto agli editori e alle personalità che si sono distinte per l’impegno in nome della libertà di edizione e di espressione.
Il database dei libri censurati è una prova tangibile dell’entità che il fenomeno ha avuto nella storia e che continua ad avere ancora oggi. L’elenco dei libri è disponibile online e accessibile a tutti dal sito del progetto. Inserendo alcune parole chiave è possibile infatti ricercare liberamente all’interno dell’elenco e scoprire informazioni su un determinato titolo, come l’anno in cui è avvenuto il fenomeno di censura e il Paese in cui è stato attuato. Il database è utile per studenti e ricercatori ma anche per chiunque voglia avere un quadro delle azioni di censura che hanno caratterizzato il mondo del libro.
(La foto di sfondo è di Heinz Bunse, CC BY-SA 2.0)
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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