Negli Stati Uniti la pirateria degli e-book è costata agli autori e agli editori oltre
300 milioni di dollari di vendite perse nel 2018. A scriverlo è
Michael Kozlowski su goodereader.com. Gli e-book piratati, fino a qualche anno fa scaricati quasi esclusivamente dai siti afferenti alla rete BitTorrent, vengono oggi acquisiti anche attraverso
servizi molto più intuitivi e user friendly. E se – come spesso e a ragione si sostiene –
uno dei disincentivi principali alla pirateria può provenire proprio dalla scomodità del servizio pirata, e dal contraltare di un’offerta legale equa nel prezzo e facilmente accessibile, oggi lo scenario – almeno quello statunitense – sembrerebbe in parte mutato.
Esistono infatti app che consentono agli utenti, dietro il pagamento di un abbonamento mensile irrisorio, di scaricare tutti i libri pirata che desiderano. Un vero e proprio mercato nero, talvolta indistinguibile (o difficilmente distinguibile) dalle piattaforme e dai servizi legali, tanto che gli utenti meno esperti potrebbero non avere la precisa contezza di star scaricando e fruendo di contenuti illegali.
All’evoluzione, per così dire, «smart» della pirateria continua ad affiancarsi la popolarità dei forum e dei siti web che fanno da porta d’accesso ai contenuti sulla rete BitTorrent. «La questione cruciale è che molti di questi si trovano su server esteri – scrive Kozlowski – quindi anche l’azione legale è difficile».
L’Intellectual Property Office britannico stima che il 17% degli e-book circolanti in Uk venga acquisito illegalmente. Generalmente, i pirati tendono ad appartenere a gruppi socioeconomici abbienti e hanno un'età compresa tra i 30 e i 60 anni. Molti usano i social media per chiedere consiglio su dove spostarsi quando il loro sito pirata di fiducia viene chiuso.
Secondo una ricerca di GfK relativa al mercato tedesco, è solo il 10% degli e-book presenti sui device di ciascun utente a essere stato legittimamente acquistato. Qualcosa di simile avviene nei Paesi Bassi dove, a fronte di una media di 117 e-book scaricati per e-reader, solo 11 risultano acquisiti attraverso circuiti legali. In Russia, infine, è il 92% dei lettori di e-book ad aver letto almeno una volta un contenuto piratato nell’ultimo anno.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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