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Mercato

Spagna. Mercato editoriale in crescita nel 2018 grazie al libro di carta

di Antonio Lolli notizia del 24 luglio 2019

Il libro cartaceo trascina il mercato del libro spagnolo e contemporaneamente segni di stanchezza arrivano dal formato digitale. In calo il settore educativo, il numero di titoli pubblicati e la tiratura media.
Questi sono alcuni trend che emergono dagli ultimi dati resi noti dalla Federación de Gremios de Editores de España (FGEE) nella Análisis del Mercado Editorial en España, che ogni anno fotografa lo stato di salute del settore. Il fatturato complessivo nel 2018 è risultato pari a 2,36 miliardi di euro, con una crescita dell’1,9% rispetto al 2017. Sono stati i testi scolastici a registrare l’unica performance negativa tra le principali categorie editoriali: -4,2% rispetto al 2017, che va a incidere notevolmente sui risultati complessivi. Se si escludono i risultati di questa categoria, infatti, il mercato complessivo registra una crescita di circa il 4,7% rispetto al 2017.

Il segno positivo del 2018 si inserisce nell’andamento di  graduale ripresa che ha contraddistinto l’andamento del settore editoriale negli ultimi anni. È stato il 2014 il primo anno in cui si è assistito a un (seppur debole) incremento del fatturato: +0,6% rispetto al 2013, dopo diversi anni caratterizzati ininterrottamente da segni meno. Nonostante questo trend in crescita, il settore non è ancora riuscito a recuperare la caduta verticale registrata nel periodo della crisi: basti pensare che dal 2008, è stato perso complessivamente il 25,8% a valore.




Ma scendiamo nel dettaglio. Come accennato, nel 2018 il segno più ha contraddistinto tutte le principali categorie ad esclusione dei testi scolastici: dalla narrativa, con un +8,1% e un giro d’affari di 488,2 milioni di euro, ai libri per bambini e ragazzi (+6,0% e 303,3 milioni di euro) fino alla saggistica (+3,7% e 696,6 milioni di euro). Il numero di titoli pubblicati ha registrato invece un sensibile calo del 12,7%, attestandosi a 76.202 titoli e la tiratura media si è ridotta del 5,8%, arrivando a 3.762 copie per titolo. Il prezzo medio dei libri infine è stato di circa 13,96 euro.
Il fatturato del settore editoriale spagnolo si conferma anche nel 2018 concentrato nelle aziende di Barcellona (50,8%) e di Madrid (42,4%). Le due città contribuiscono insieme a generare il 92,9% del fatturato complessivo.
Una novità dell’edizione di quest’anno è l’indicazione delle quote di mercato a seconda delle dimensioni della casa editrice. Come era facile aspettarsi, sono le grandi realtà editoriali a realizzare la maggior parte del fatturato del settore a livello nazionale (il 62,1% del totale), seguite dalle medie realtà (24,5%) da quelle più piccole (13,6%).

Dopo il calo del 2016 e la crescita dell’1,2% del 2017, l’anno scorso le vendite dei tascabili sono cresciute dell’1,6% con un fatturato di 92,3 milioni di euro. In crescita anche il numero di titoli di tascabili pubblicati nell’anno (4.663 titoli, +1,3% rispetto al 2017).

Dal punto di vista dei canali, la libreria si conferma la scelta principale per l’acquisto di libri in Spagna, con il 53,0% del totale del fatturato. Parallelamente nel 2018 si è però assistito a una forte crescita delle vendite di libri negli store online, con un +7,6% rispetto al 2017.

Se il libro cartaceo ha registrato risultati positivi, il libro digitale vive un periodo meno fortunato rispetto agli anni precedenti, con il giro d’affari rimasto sostanzialmente invariato nel 2018 (-0,1%) e attestato a 119,0 milioni di euro. Un andamento che si discosta dai trend positivi degli ultimi anni:  +1,6% nel 2017, +1,5% nel 2016, +4,9% nel 2015 e addirittura +37,3% nel 2014. Il risultato dell’anno scorso ha mantenuto praticamente stabile al 5,0% l’incidenza del segmento sul totale del mercato spagnolo. In forte calo il numero di titoli pubblicati in formato digitale, pari a 19.236 titoli con un -29,7% rispetto al 2017, mentre il catalogo disponibile in commercio in formato digitale comprende complessivamente 178.908 titoli e +0,4% rispetto al 2017.
Stabile anche il numero di copie in formato digitale vendute durante l’anno: 12,9 milioni di unità (+0,2% rispetto al 2017), per un prezzo medio di circa 9,25 euro.




Commentando i risultati del mercato, il presidente della FGEE Miguel Barrero ha sottolineato che «il settore editoriale è la prima industria culturale in Spagna e una voce importante in termini di esportazioni per il Paese. Per questo l’Associazione si aspetta che le sue esigenze siano tenute in considerazione a livello politico e che siano attuati interventi condivisi di aiuto alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo e di potenziamento della dotazione delle biblioteche spagnole».

Nel complesso, a esclusione dei risultati dei testi scolastici, il quadro che emerge è quello di un mercato editoriale in cui è confermata la tendenza a una graduale ripresa dagli anni difficili della crisi e in cui il digitale, dopo i forti incrementi dei primi anni, sembra essere arrivato a una fase di maturità dal punto di vista del consumo dei lettori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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