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Editori

Risma. Tra crowdfunding, collezionismo e community

di Camilla Pelizzoli notizia del 21 gennaio 2020

L’editoria per l’infanzia è tra i settori più vivaci dell’editoria italiana, ed è ormai un dato di fatto; come hanno confermato i dati presentati durante Più libri più liberi, anche nel 2019 i titoli per ragazzi hanno mostrato segnali di crescita (per quanto moderati).
 
È però, per molti versi, un settore abbastanza tradizionale: non tanto nei contenuti (tra storie, illustrazioni e prodotti cartotecnici, i libri per bambini posso vantare una varietà incredibile, sviluppandosi tra l’altro tra fasce d’età con esigenze diversissime), quanto nella proposta e nella promozione dei titoli, che è rimasta molto «classica» e, oltretutto, negli ultimi anni deve anche fare i conti con un aumento della produzione piuttosto intenso, in cui è difficile farsi notare.

Per riuscire a farsi scoprire e leggere, è necessario cercare di allargare lo spazio di visibilità del libro e prolungare il discorso attorno a ogni titolo. Queste considerazioni sono il nucleo attorno al quale si è sviluppato il progetto di Risma, marchio editoriale per ragazzi nato pochi mesi fa, alla fine del 2019.

 


«Quando un libro viene concepito spesso l’impressione è che si sarebbe dovuti partire prima, non con una semplice comunicazione promozionale, ma con un vero e proprio piano di prevendita, che permetta di avere immediatamente il polso della situazione e comprendere gli interessi dei lettori» osserva Marina Invernizzi, fondatrice di Risma insieme a Luca Panzeri.
 
Che abbiano deciso di sperimentare quest’approccio nell’ambito dell’editoria per l’infanzia non è un caso. Marina è socia di Langue&Parole, studio editoriale specializzato soprattutto in questo settore. «A un certo punto, dopo aver lavorato su tanti libri di altri, la voglia di pubblicare quello che più ci piace si è fatta sempre più forte. Dopo una breve avventura come soci fondatori di Pelledoca editore, ci è venuto naturale pensare a un marchio tutto nostro. Senza contare che è bellissimo poter partecipare e accompagnare alla nascita dell’amore per la lettura dei piccoli lettori».
 
Dall’esperienza, quindi, nasce la consapevolezza delle difficoltà legate a questa fetta di mercato e la riflessione su come proporsi in maniera diversa. «Riflettendo sull’idea di un marchio proprietario, ci siamo resi conto che spesso un libro fatica a “vivere a lungo” perché il tempo di permanenza in libreria è davvero risicato. Se non si è fatto un buon lancio è molto difficile arrivare a un numero di copie vendute che sia giusto per quel titolo».
 
E l’idea di provare una strada diversa, ispirata ad altri modelli e progetti editoriali. Un ibrido tra pre-ordine, promozione tradizionale e crowdfunding che dà vita a un’idea di editoria partecipativa in cui però l’obiettivo numerico di copie non è una conditio sine qua non per la pubblicazione. Ossia, i titoli saranno in ogni caso disponibili in libreria («Il dialogo coi librai e con la promozione rimane fondamentale» spiega l’editore).
 
Non è il primo esempio in assoluto in Italia di un dialogo tra lettori e filiera così stretto – viene in mente la collana Fantastica di Cliquot – ma è il primo esempio di un progetto del genere nell’ambito della letteratura per l’infanzia. Con la particolarità, inoltre, di non appoggiarsi a piattaforme terze, spesso vincolate al raggiungimento di un obiettivo (si pensi alla celeberrima campagna record delle Bambine ribelli su Kickstarter), ma di fare affidamento sul proprio sito.
 



«Anche guardando a realtà straniere e casi di successo basati sul coinvolgimento e la partecipazione dei lettori, abbiamo avuto l’idea di questa formula: il libro può essere pre-acquistato per un periodo di 100 giorni prima che venga effettivamente stampato e distribuito, e sempre durante la campagna si possono prenotare gadget a tema o edizioni speciali (per la copertina o per dei contenuti particolari) che poi non saranno più disponibili. Chicche che possono rendere speciale l’esperienza dell’acquisto e portare a un prolungamento del dialogo attorno al titolo».
 
Oltre a dare una stima dell’interesse che si può creare attorno ad alcuni titoli e, in caso, ipotizzare anche variazioni nelle tirature, oltre a dare il via a un battage pubblicitario che accompagni il titolo verso la data di pubblicazione.
 
Inutile dire che, per un progetto come questo, la creazione di una community è fondamentale. «Noi ci stiamo muovendo soprattutto tramite i social e la newsletter» conferma Marina. «L’obiettivo è proporre titoli e progetti con cui far affezionare i lettori a un “gusto” e a un certo modo di lavorare; e se ci riusciremo, è molto probabile che tornino e che ci diano fiducia sulle nuove proposte, ancora prima che esistano concretamente nelle loro mani. O almeno è quello che ci auguriamo».
 
I primi Progetti (così si chiama il catalogo in itinere) sono, a loro volta, in equilibrio tra novità e tradizione, tra esordienti e classici mai arrivati in Italia («Passato e presente si mescolano ben volentieri nel nostro catalogo» sottolinea Marina Invernizzi). Nei Tesori, invece, si troveranno delle vere e proprie edizioni di lusso, come una sorta di «fuori catalogo recuperato»: il primo titolo sarà una ristampa anastatica di Fiammiferino, di Luigi Barzini e Attilio Mussino.

«Ci sono libri meravigliosi, di grande valore storico, che si sono smarriti nei mari in tempesta dell’editoria. Pensare che un tesoro come Fiammiferino non sia più in commercio e che l’unico modo di averlo sia riuscire a trovarlo, con molta fortuna, da un libraio antiquario, e a fronte di un grosso esborso, è molto triste. Una sezione della casa editrice sarà quindi dedicata proprio al recupero di questi volumi, in tirature piccolissime ed estremamente curate, da collezione, che si ispirano alle lussuose edizioni di editori come, per esempio, la londinese Folio Society».
 
Mancano una settantina di giorni alla conclusione della prima tornata di pre-acquisti di Risma: sarà interessante vedere quali spazi potrà occupare questa nuova avventura nel nostro ecosistema editoriale.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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