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Distributori

Niente più spedizioni in San Marino per Amazon: imposte troppo alte

di G. Pepi notizia del 16 dicembre 2014

Il San Marino non esiste più, almeno per Amazon. Il retailer di Seattle ha infatti depennato, con effetto immediato, il piccolo stato arroccato sul Monte Titano dalla lista dei Paesi in cui effettua spedizioni. Il motivo, come si può immaginare, è fiscale e ha a che fare con l’Iva e l'imposta «monofase»  (un’imposizione fiscale sulle importazioni pari al 17% ed equivalente alla nostra Iva) che la compagnia di Bezos non ha nessuna intenzione di pagare.
Ma andiamo con ordine: fra la Repubblica e Amazon i rapporti avevano cominciato a incrinarsi seriamente il 9 dicembre, quando la segreteria di Stato alle Finanze aveva mandato gli agenti dell’ufficio tributario a sequestrare tre bancali di prodotti acquistati sul portale e in attesa di essere consegnati a San Marino. Alla base dell’azione i sospetti che da qualche tempo a questa parte i commercianti di San Marino nutrivano sul fatto che parecchi cittadini italiani residenti nel circondario stessero approfittando delle agevolazioni fiscali del piccolo stato per risparmiare l’Iva sugli acquisti on line (libri ma anche altre merceologie), acquistando in Italia ma facendosi recapitare il pacco in San Marino. Dopo mesi di contatti «diplomatici» andati a vuoto tra il Monte Titano e Seattle è arrivata ieri la decisione di applicare alla lettera la normativa sanmarinese procedendo al blocco della spedizione. La reazione di Amazon non si è fatta attendere e, secondo quanto riporta il portale ufficiale di San Marino, ha pagato la «monofase»  ed anche l'imposta relativa alla merce che era già in fase di spedizione quando è stato eseguito il sequestro, poi ha scelto di cancellare il San Marino dai Paesi in cui sono attivi i propri servizi: il gioco, a quanto pare, non valeva la candela.

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